Ogni viaggio lo vivi 3 volte:
quando lo sogni
quando lo vivi
quando lo ricordi
AGOSTO 2016
Rep. Ceca, Polonia, Repubbliche Baltiche, Finlandia, CAPO NORD e la meravigliosa Norvegia
SI, ora possiamo dirlo ... ce l'abbiamo fatta !
Era un sogno bloccato nel cassetto da troppo tempo. Ogni anno c'era sempre qualcosa che ci obbligava a rimandare . Poi a Febbraio decidiamo "o quest'anno o mai più".
Moto preparata per affrontare 23 giorni di viaggio, coordinate pronte, bagagli ..mooolto misurati per non avere troppo peso e via si parte.
Il 29 luglio ci troviamo a Chiusa per incontrarci con altre 2 coppie che vivranno assieme a noi questa avventura: Giovanna e Domenico di Ascoli , Anna e Gabriele di Arezzo.
Ci aspettano 11.000 km e 11 nazioni da attraversare . Inutile dire che siamo tutti CARICHI... di emozioni naturalmente.
Dopo aver attraversato l'Austria e e un tratto di Germania arriviamo a Praga, capitale della Rep. Ceca , la nostra prima tappa .
Ci accoglie una giornata un po' nuvolosa e con qualche pioggia mista a sole , non male comunque per visitare la città. Grazie ad Anna, che capiremo poi essere dotata di una sana curiosità trascinante per tutto ciò che è da scoprire (bisogna solo stare attenti a non perderla...), riusciamo a vedere in poco tempo tante cose: Il maestoso castello di Praga, la cattedrale San Vito, il ponte Carlo , la casa Danzante e la torre dell'orologio astronomico davanti al quale arriviamo proprio nel momento in cui inizia lo spettacolo del suono delle campane e delle statue religiose e civili che si muovono in un antico rituale . Che tempismo ! Per completare la camminata tra le belle vie e piazze riempite di musica non poteva mancare l'assaggio dei TRDELIK , o manicotto di Boemia, un dolce tipico della rep. Ceca simile proprio a un manicotto di pan dolce ricoperto con mille varianti dal cioccolato, al pistacchio , alla crema ....
Lasciata Praga ci dirigiamo a Cracovia , Polonia. Arriviamo proprio alla fine della giornata mondiale della gioventù. Ci sono ancora moltissimi gruppi di giovani che la affollano. Tanti Italiani . Il piccolo centro storico è molto carino , ovunque il ricordo di Papa Woytila e poco distante il castello di Wawel e la sua cattedrale. Il giorno dopo ci facciamo accompagnare in un comodo taxi dal ns autista Antonio ad Auschwitz. Il sito è in parte chiuso per manutenzione, ma vogliamo comunque andare. Chissà se e quando ci ricapiterà. Riusciamo a vedere solo un campo di concentramento , ma già ci basta per bloccarci lo stomaco : una vera e propria fabbrica di distruzione umana…..quanta crudeltà ...quando dolore. Rimaniamo ad osservare in silenzio e con una grande amarezza dentro.
Da Cracovia ci trasferiamo a Varsavia, capitale della Polonia completamente distrutta durante la guerra e ricostruita devo dire in maniera eccellente . Città pulita, funzionale, ben organizzata dove il vecchio e il nuovo si fondono perfettamente. La storica torre del palazzo della cultura e della scienza , dalla cui sommità gusteremo il panorama, viene affiancato a grattacieli dalle forme sinuose . Il centro storico della vecchia città con le sue case colorate, le piazzette e il viale reale lungo parecchi km e attorniato da palazzi meravigliosi .
L'indomani ci aspetta una tappa importante : 700 km per arrivare a Riga, Lettonia.
La strada da percorrere è un immenso cantiere aperto che ci metterà a dura prova per la pazienza . Arriviamo nel tardo pomeriggio e decidiamo di cenare in albergo. La cena squisita ci ripaga della giornata stressante . Ogni tanto mi viene in mente il robusto cameriere con quel tacchettio soave delle scarpe che all'arrivo al tavolo con molta disinvoltura parlava un inglese improponibile mescolato al lettone e cercavamo di indovinare la domanda e di conseguenza la risposta .
Lasciata Riga , anch'essa trasformata in un cantiere e quindi difficile da visitare, ci dirigiamo a Tallin, capitale dell'Estonia. Suggestivo paese medioevale , con il centro storico racchiuso nelle sue mure e torri ben conservate . Dopo la visita della città ci concediamo una cena in perfetto stile medioevale con piatti dell'epoca che ci lasciano esterrefatti e soddisfatti . Tranne forse il caffè di Gabriele che imperterrito da quando siamo partiti da Chiusa si ostina a chiedere un espresso e si vede arrivare brodaglie di ogni tipo . Questo di gran lunga vince il 1° posto per la peggior versione.
Il mattino seguente ....levataccia per prendere il traghetto che da Tallin ci porterà ad Helsinki, Finlandia. L'attraversata dura circa 2 ore . Attraversiamo Helsinki velocemente per dirigerci a Vaasa e già cominciamo a vedere tutto un altro paesaggio. Lunghi tratti di rettilinei immersi nella foresta di pini, con pochissime anime in circolazione ...e niente curve per i piloti…. Anche Vaasa, dove pernotteremo, non offre molto . Lasciamo Vaasa per dirigerci a Rovaniemi , capoluogo della Lapponia e provincia più settentrionale della Finlandia. E' un carino paese sul fiume Kemijoki , votato sicuramente al turismo visto la quantità di alberghi che troviamo . Anna li conta tutti ! . A 8 km di distanza da Rovaniemi troviamo il circolo polare artico , NAPAPIIRI in finnico , che segna il confine meridionale del giorno continuativo al solstizio di giugno e il perenne crepuscolo artico al solstizio di dicembre .
Ci accorgiamo ben presto cosa vuol dire in parole povere !! Ma chi ha voglia di andare a dormire con un sole pieno e cielo azzurro alle 11 di sera.
A Napapiiri troviamo il villaggio di Santa Claus ed è d'obbligo una fermata. Richiediamo a Babbo Natale l'invio di una lettera ai nipoti per Natale e poi si riparte per INARI, ancora più in alto. E' il paese più importante come zona di allevamento delle renne e ce ne rendiamo conto dopo pochi km. A spezzare la monotonia dei lunghi rettilinei immersi nella foresta, ci pensano proprio loro, le renne selvatiche, che arrivano fino ai bordi della strada per trovare gli ultimi muschi e licheni. Alcune , le più "stagionate" ,ci guardano con una calma serafica e trotterellando si allontanano nel bosco, altre più giovani e spaventate sfrecciano da una parte all'altra della strada per sfuggire allo sguardo dell'uomo. Rimaniamo elettrizzati dagli incontri ravvicinati.
Dopo aver lasciato Inari, ci dirigiamo verso il confine con la Norvegia. Piccola deviazione per vedere il bellissimo altopiano al confine con la Russia e poi via verso CapoNord, una falesia sulla punta nord dell'isola di Mageroya. La giornata si preannuncia meravigliosa. Dopo aver attraversato il tunnel che collega la Norvegia all'Isola di Mageroya decidiamo di proseguire verso la Rupe di CapoNord , senza passare per l'albergo che si trova a Honnisvag. Mai decisione fu più saggia . Arriviamo alla rupe dopo aver attraversato un paesaggio spettacolare, complice un sole meraviglioso. E...l’ OBBIETTIVO e’ RAGGIUNTO. Siamo tutti raggianti . Via alle foto di rito !. Rimaniamo fino al tardo pomeriggio , quando ci accorgiamo che il tempo sta cambiando velocemente . Il giorno dopo tentiamo di risalire alla Rupe, ma dopo pochi km ci rendiamo conto del pericolo. Raffiche di vento paurose ci impediscono di proseguire in sicurezza . Addirittura alcuni camper devono abbandonare l'impresa. Qualche giorno dopo incontreremo un francese che aveva tentato di salire nonostante il vento e ci racconta di parecchie moto cadute e della sua avventura per la quale sta ancora tremando. Mentre saliva una roulotte che proveniva nel senso contrario ha invaso la sua corsia a causa del vento e per pochi cm è riuscito a passare ed evitare il burrone.
Lasciato la Rupe ci dirigiamo ad Alta , dove visiteremo un meraviglioso sito archeologico ricco di graffiti rupestri. Un museo a cielo aperto con incisioni datate attorno al 4200 a. C fino alle più recenti del 500 a. C.
Bellissime immagini che illustrano attività di pesca e caccia e branchi di renne ovunque.
Dopo Alta proseguiamo per Tromso e cominciamo a vedere un centro città un po' più "centro". Qui fa freddo, circa 8° e siamo costretti ad acquistare piumini e felpe ..naturalmente marcate Norway!.
L'indomani ci aspettano le isole Lofoten....
Le renne ci accompagneranno ancora per un po' , come pure il sole a mezzanotte e le caratteristiche case col tetto di torba ee erba e alberi che ci crescono sopra .
Arriviamo a Svolvaer, nelle Lofoten, nel pomeriggio e già capiamo di essere arrivati in un paradiso.
A cominciare dalla colazione che ci aspetta per le 2 mattine seguenti in albergo. Vero Anna e Giovanna?
Facciamo un breve giro della città e il giorno dopo decidiamo di percorrere le isole fino ad arrivare al punto più estremo delle Lofoten, dove si trova il paese "A" .
Il susseguirsi di fiordi, isolotti, ponti, spiagge è una meraviglia . Sarebbe da fermarsi ogni minuto, ma non abbiamo che un giorno a disposizione.
Ci riempiamo gli occhi e l'animo di scorci unici. Fermati a Nusjord ci godiamo una passeggiata in questo caratteristico paesino di pescatori , con il porticciolo adornato di teste di stoccafisso e i suoi rorbu, casine rosse su palafitte che vengono affittate ai turisti . Proseguiamo tra paesaggi spettacolari fino ad arrivare ad "A", o OA , come si dice in norvegese. Al rientro, ripercorrendo la strada che attraversa le isole in senso opposto, sembra di vedere un altro panorama, altre meraviglie. E' davvero un patrimonio unico .
Lasciate le Lofoten ci dirigiamo a Mo I Rana, tappa di trasferimento , per poi raggiungere Trodheim, carina cittadina con una bellissima cattedrale gotica . Da qui in poi le città inizieranno ad essere molto più popolate e ricche di tutti i servizi di una vera città. Già ...comincia quasi a mancare la quiete dei paesini precedenti.
Da Trodheim ci dirigiamo a Geiranger e scopriamo ulteriori meraviglie, forse la zona più caratteristica della Norvegia. Montagne illuminate dal sole che si riflettono nei fiordi fino a non capire dove finisce la terra e comincia l'acqua , la mitica Atlantic Road con i suoi 12 ponti mozzafiato appoggiati su isolotti e la famosa stretta strada di montagna Trollstigveien , via dei Troll, caratterizzata da tornanti a strapiombo su una valle impressionante costellata di cascate e ghiacciai e poi giù fino al fiordo di Geiranger , vicino al quale pernotteremo . Dopo Geiranger risaliamo un tratto di montagna che ci porta ad ammirare nuovi fiordi, laghi, ghiacciai e montagne . Ricordi meravigliosi. Si arriva a Berger nel tardo pomeriggio dopo un'infinità di tunnel. La cittadina di Bergen merita decisamente, con le sue storte case colorate, il suo mercato del pesce , il mare e la gentilezza delle persone, primo fra tutti il receptionist dell'albergo che con tazza di tè in mano ci accompagna in giro per la città in cerca di un parcheggio per le moto. Che tipo !
Optiamo per cena in albergo visto il posto caratteristico e la cantina ben fornita. Scelta azzeccatissima. Servizio e piatti divini, tranne il solito espresso di Gabriele . Che ridere appena arriva il cameriere con una tisaniera alta 20 cm e avvisa di aspettare 5 minuti prima di premere il coperchio per ottenere il caffè ristretto . Risultato: la solita brodaglia....
Partiamo da Bergen di buon mattino per raggiungere la prossima metà: Oslo , la capitale. Ad un certo punto del nostro percorso entriamo in una galleria di 8 km, attraversiamo un ponte a campata unica e veniamo proiettati dentro a delle gallerie da "viaggio al centro della terra" con svincoli e rotonde illuminate di un blu intenso da capogiro. Uno spettacolo anche al coperto. Subito dopo attraverseremo 'altopiano dell' Hardangervidda, il più grande d' Europa . Peccato il cielo un po' coperto che non da giustizia alla bellezza del paesaggio . Con il sole, si sa, tutto diventa più bello. Ma ci accontentiamo, dopo tutto finora il tempo con noi è stato a dir poco clemente. Non dobbiamo diventare troppo esigenti !
Arriviamo ad Oslo nel pomeriggio e riusciamo ad avere tempo per visitare la città e i monumenti più importanti, compreso il palazzo reale.
Domani si parte per la Danimarca.
Lasciamo Oslo di prima mattina . Il passo per arrivare in Svezia è breve, qualche centinaio di km. Prendiamo direzione Goteborg , poi Malmo e da qui proseguiremo attraversando il mega ponte che ci porta direttamente a Copenaghen.
Come sempre non abbiamo molto tempo a disposizione per visitare la capitale e dobbiamo ottimizzare tutto al massimo.
Optiamo quindi per un taxi che ci porta nel punto cruciale della città da cui partire per visitarla a piedi. Vediamo il palazzo reale, il porto, e le tipiche case antiche colorate di Nyhavn , porto storico della capitale , il parco Tivoli etc...
Lasciamo Copenaghen la mattina dopo per recarci al porto di Rodby , dove ci imbarcheremo per la Germania. Sbarcati a Puttgarden proseguiamo per Bad Hersfeld dove pernotteremo per poi attraversare il giorno dopo tutta la Germania. C'è aria di fine viaggio, è il 22 agosto , e già ci mancano le facce di Gabriele e del suo espresso, gli insegnamenti di Giovanna per ottenere dai mariti tutto quello che si vuole senza che lo sentano un dovere, incluso il regalo di fine viaggio per il sacrificio fatto e la grinta di Anna che in qualsiasi occasione, nonostante l'ostacolo della lingua, è uscita sempre vincitrice .
L'unica regola del viaggio, come dice qualcuno, è ..."non tornare come sei partito. Torna diverso" . E noi ci siamo riusciti, siamo tornati più ricchi, di ricordi, di emozioni , di esperienze, di nuove amicizie e di nuove idee per i prossimi viaggi, perché si... il viaggio è un virus incurabile, non termina mai......
quando lo sogni
quando lo vivi
quando lo ricordi
AGOSTO 2016
Rep. Ceca, Polonia, Repubbliche Baltiche, Finlandia, CAPO NORD e la meravigliosa Norvegia
SI, ora possiamo dirlo ... ce l'abbiamo fatta !
Era un sogno bloccato nel cassetto da troppo tempo. Ogni anno c'era sempre qualcosa che ci obbligava a rimandare . Poi a Febbraio decidiamo "o quest'anno o mai più".
Moto preparata per affrontare 23 giorni di viaggio, coordinate pronte, bagagli ..mooolto misurati per non avere troppo peso e via si parte.
Il 29 luglio ci troviamo a Chiusa per incontrarci con altre 2 coppie che vivranno assieme a noi questa avventura: Giovanna e Domenico di Ascoli , Anna e Gabriele di Arezzo.
Ci aspettano 11.000 km e 11 nazioni da attraversare . Inutile dire che siamo tutti CARICHI... di emozioni naturalmente.
Dopo aver attraversato l'Austria e e un tratto di Germania arriviamo a Praga, capitale della Rep. Ceca , la nostra prima tappa .
Ci accoglie una giornata un po' nuvolosa e con qualche pioggia mista a sole , non male comunque per visitare la città. Grazie ad Anna, che capiremo poi essere dotata di una sana curiosità trascinante per tutto ciò che è da scoprire (bisogna solo stare attenti a non perderla...), riusciamo a vedere in poco tempo tante cose: Il maestoso castello di Praga, la cattedrale San Vito, il ponte Carlo , la casa Danzante e la torre dell'orologio astronomico davanti al quale arriviamo proprio nel momento in cui inizia lo spettacolo del suono delle campane e delle statue religiose e civili che si muovono in un antico rituale . Che tempismo ! Per completare la camminata tra le belle vie e piazze riempite di musica non poteva mancare l'assaggio dei TRDELIK , o manicotto di Boemia, un dolce tipico della rep. Ceca simile proprio a un manicotto di pan dolce ricoperto con mille varianti dal cioccolato, al pistacchio , alla crema ....
Lasciata Praga ci dirigiamo a Cracovia , Polonia. Arriviamo proprio alla fine della giornata mondiale della gioventù. Ci sono ancora moltissimi gruppi di giovani che la affollano. Tanti Italiani . Il piccolo centro storico è molto carino , ovunque il ricordo di Papa Woytila e poco distante il castello di Wawel e la sua cattedrale. Il giorno dopo ci facciamo accompagnare in un comodo taxi dal ns autista Antonio ad Auschwitz. Il sito è in parte chiuso per manutenzione, ma vogliamo comunque andare. Chissà se e quando ci ricapiterà. Riusciamo a vedere solo un campo di concentramento , ma già ci basta per bloccarci lo stomaco : una vera e propria fabbrica di distruzione umana…..quanta crudeltà ...quando dolore. Rimaniamo ad osservare in silenzio e con una grande amarezza dentro.
Da Cracovia ci trasferiamo a Varsavia, capitale della Polonia completamente distrutta durante la guerra e ricostruita devo dire in maniera eccellente . Città pulita, funzionale, ben organizzata dove il vecchio e il nuovo si fondono perfettamente. La storica torre del palazzo della cultura e della scienza , dalla cui sommità gusteremo il panorama, viene affiancato a grattacieli dalle forme sinuose . Il centro storico della vecchia città con le sue case colorate, le piazzette e il viale reale lungo parecchi km e attorniato da palazzi meravigliosi .
L'indomani ci aspetta una tappa importante : 700 km per arrivare a Riga, Lettonia.
La strada da percorrere è un immenso cantiere aperto che ci metterà a dura prova per la pazienza . Arriviamo nel tardo pomeriggio e decidiamo di cenare in albergo. La cena squisita ci ripaga della giornata stressante . Ogni tanto mi viene in mente il robusto cameriere con quel tacchettio soave delle scarpe che all'arrivo al tavolo con molta disinvoltura parlava un inglese improponibile mescolato al lettone e cercavamo di indovinare la domanda e di conseguenza la risposta .
Lasciata Riga , anch'essa trasformata in un cantiere e quindi difficile da visitare, ci dirigiamo a Tallin, capitale dell'Estonia. Suggestivo paese medioevale , con il centro storico racchiuso nelle sue mure e torri ben conservate . Dopo la visita della città ci concediamo una cena in perfetto stile medioevale con piatti dell'epoca che ci lasciano esterrefatti e soddisfatti . Tranne forse il caffè di Gabriele che imperterrito da quando siamo partiti da Chiusa si ostina a chiedere un espresso e si vede arrivare brodaglie di ogni tipo . Questo di gran lunga vince il 1° posto per la peggior versione.
Il mattino seguente ....levataccia per prendere il traghetto che da Tallin ci porterà ad Helsinki, Finlandia. L'attraversata dura circa 2 ore . Attraversiamo Helsinki velocemente per dirigerci a Vaasa e già cominciamo a vedere tutto un altro paesaggio. Lunghi tratti di rettilinei immersi nella foresta di pini, con pochissime anime in circolazione ...e niente curve per i piloti…. Anche Vaasa, dove pernotteremo, non offre molto . Lasciamo Vaasa per dirigerci a Rovaniemi , capoluogo della Lapponia e provincia più settentrionale della Finlandia. E' un carino paese sul fiume Kemijoki , votato sicuramente al turismo visto la quantità di alberghi che troviamo . Anna li conta tutti ! . A 8 km di distanza da Rovaniemi troviamo il circolo polare artico , NAPAPIIRI in finnico , che segna il confine meridionale del giorno continuativo al solstizio di giugno e il perenne crepuscolo artico al solstizio di dicembre .
Ci accorgiamo ben presto cosa vuol dire in parole povere !! Ma chi ha voglia di andare a dormire con un sole pieno e cielo azzurro alle 11 di sera.
A Napapiiri troviamo il villaggio di Santa Claus ed è d'obbligo una fermata. Richiediamo a Babbo Natale l'invio di una lettera ai nipoti per Natale e poi si riparte per INARI, ancora più in alto. E' il paese più importante come zona di allevamento delle renne e ce ne rendiamo conto dopo pochi km. A spezzare la monotonia dei lunghi rettilinei immersi nella foresta, ci pensano proprio loro, le renne selvatiche, che arrivano fino ai bordi della strada per trovare gli ultimi muschi e licheni. Alcune , le più "stagionate" ,ci guardano con una calma serafica e trotterellando si allontanano nel bosco, altre più giovani e spaventate sfrecciano da una parte all'altra della strada per sfuggire allo sguardo dell'uomo. Rimaniamo elettrizzati dagli incontri ravvicinati.
Dopo aver lasciato Inari, ci dirigiamo verso il confine con la Norvegia. Piccola deviazione per vedere il bellissimo altopiano al confine con la Russia e poi via verso CapoNord, una falesia sulla punta nord dell'isola di Mageroya. La giornata si preannuncia meravigliosa. Dopo aver attraversato il tunnel che collega la Norvegia all'Isola di Mageroya decidiamo di proseguire verso la Rupe di CapoNord , senza passare per l'albergo che si trova a Honnisvag. Mai decisione fu più saggia . Arriviamo alla rupe dopo aver attraversato un paesaggio spettacolare, complice un sole meraviglioso. E...l’ OBBIETTIVO e’ RAGGIUNTO. Siamo tutti raggianti . Via alle foto di rito !. Rimaniamo fino al tardo pomeriggio , quando ci accorgiamo che il tempo sta cambiando velocemente . Il giorno dopo tentiamo di risalire alla Rupe, ma dopo pochi km ci rendiamo conto del pericolo. Raffiche di vento paurose ci impediscono di proseguire in sicurezza . Addirittura alcuni camper devono abbandonare l'impresa. Qualche giorno dopo incontreremo un francese che aveva tentato di salire nonostante il vento e ci racconta di parecchie moto cadute e della sua avventura per la quale sta ancora tremando. Mentre saliva una roulotte che proveniva nel senso contrario ha invaso la sua corsia a causa del vento e per pochi cm è riuscito a passare ed evitare il burrone.
Lasciato la Rupe ci dirigiamo ad Alta , dove visiteremo un meraviglioso sito archeologico ricco di graffiti rupestri. Un museo a cielo aperto con incisioni datate attorno al 4200 a. C fino alle più recenti del 500 a. C.
Bellissime immagini che illustrano attività di pesca e caccia e branchi di renne ovunque.
Dopo Alta proseguiamo per Tromso e cominciamo a vedere un centro città un po' più "centro". Qui fa freddo, circa 8° e siamo costretti ad acquistare piumini e felpe ..naturalmente marcate Norway!.
L'indomani ci aspettano le isole Lofoten....
Le renne ci accompagneranno ancora per un po' , come pure il sole a mezzanotte e le caratteristiche case col tetto di torba ee erba e alberi che ci crescono sopra .
Arriviamo a Svolvaer, nelle Lofoten, nel pomeriggio e già capiamo di essere arrivati in un paradiso.
A cominciare dalla colazione che ci aspetta per le 2 mattine seguenti in albergo. Vero Anna e Giovanna?
Facciamo un breve giro della città e il giorno dopo decidiamo di percorrere le isole fino ad arrivare al punto più estremo delle Lofoten, dove si trova il paese "A" .
Il susseguirsi di fiordi, isolotti, ponti, spiagge è una meraviglia . Sarebbe da fermarsi ogni minuto, ma non abbiamo che un giorno a disposizione.
Ci riempiamo gli occhi e l'animo di scorci unici. Fermati a Nusjord ci godiamo una passeggiata in questo caratteristico paesino di pescatori , con il porticciolo adornato di teste di stoccafisso e i suoi rorbu, casine rosse su palafitte che vengono affittate ai turisti . Proseguiamo tra paesaggi spettacolari fino ad arrivare ad "A", o OA , come si dice in norvegese. Al rientro, ripercorrendo la strada che attraversa le isole in senso opposto, sembra di vedere un altro panorama, altre meraviglie. E' davvero un patrimonio unico .
Lasciate le Lofoten ci dirigiamo a Mo I Rana, tappa di trasferimento , per poi raggiungere Trodheim, carina cittadina con una bellissima cattedrale gotica . Da qui in poi le città inizieranno ad essere molto più popolate e ricche di tutti i servizi di una vera città. Già ...comincia quasi a mancare la quiete dei paesini precedenti.
Da Trodheim ci dirigiamo a Geiranger e scopriamo ulteriori meraviglie, forse la zona più caratteristica della Norvegia. Montagne illuminate dal sole che si riflettono nei fiordi fino a non capire dove finisce la terra e comincia l'acqua , la mitica Atlantic Road con i suoi 12 ponti mozzafiato appoggiati su isolotti e la famosa stretta strada di montagna Trollstigveien , via dei Troll, caratterizzata da tornanti a strapiombo su una valle impressionante costellata di cascate e ghiacciai e poi giù fino al fiordo di Geiranger , vicino al quale pernotteremo . Dopo Geiranger risaliamo un tratto di montagna che ci porta ad ammirare nuovi fiordi, laghi, ghiacciai e montagne . Ricordi meravigliosi. Si arriva a Berger nel tardo pomeriggio dopo un'infinità di tunnel. La cittadina di Bergen merita decisamente, con le sue storte case colorate, il suo mercato del pesce , il mare e la gentilezza delle persone, primo fra tutti il receptionist dell'albergo che con tazza di tè in mano ci accompagna in giro per la città in cerca di un parcheggio per le moto. Che tipo !
Optiamo per cena in albergo visto il posto caratteristico e la cantina ben fornita. Scelta azzeccatissima. Servizio e piatti divini, tranne il solito espresso di Gabriele . Che ridere appena arriva il cameriere con una tisaniera alta 20 cm e avvisa di aspettare 5 minuti prima di premere il coperchio per ottenere il caffè ristretto . Risultato: la solita brodaglia....
Partiamo da Bergen di buon mattino per raggiungere la prossima metà: Oslo , la capitale. Ad un certo punto del nostro percorso entriamo in una galleria di 8 km, attraversiamo un ponte a campata unica e veniamo proiettati dentro a delle gallerie da "viaggio al centro della terra" con svincoli e rotonde illuminate di un blu intenso da capogiro. Uno spettacolo anche al coperto. Subito dopo attraverseremo 'altopiano dell' Hardangervidda, il più grande d' Europa . Peccato il cielo un po' coperto che non da giustizia alla bellezza del paesaggio . Con il sole, si sa, tutto diventa più bello. Ma ci accontentiamo, dopo tutto finora il tempo con noi è stato a dir poco clemente. Non dobbiamo diventare troppo esigenti !
Arriviamo ad Oslo nel pomeriggio e riusciamo ad avere tempo per visitare la città e i monumenti più importanti, compreso il palazzo reale.
Domani si parte per la Danimarca.
Lasciamo Oslo di prima mattina . Il passo per arrivare in Svezia è breve, qualche centinaio di km. Prendiamo direzione Goteborg , poi Malmo e da qui proseguiremo attraversando il mega ponte che ci porta direttamente a Copenaghen.
Come sempre non abbiamo molto tempo a disposizione per visitare la capitale e dobbiamo ottimizzare tutto al massimo.
Optiamo quindi per un taxi che ci porta nel punto cruciale della città da cui partire per visitarla a piedi. Vediamo il palazzo reale, il porto, e le tipiche case antiche colorate di Nyhavn , porto storico della capitale , il parco Tivoli etc...
Lasciamo Copenaghen la mattina dopo per recarci al porto di Rodby , dove ci imbarcheremo per la Germania. Sbarcati a Puttgarden proseguiamo per Bad Hersfeld dove pernotteremo per poi attraversare il giorno dopo tutta la Germania. C'è aria di fine viaggio, è il 22 agosto , e già ci mancano le facce di Gabriele e del suo espresso, gli insegnamenti di Giovanna per ottenere dai mariti tutto quello che si vuole senza che lo sentano un dovere, incluso il regalo di fine viaggio per il sacrificio fatto e la grinta di Anna che in qualsiasi occasione, nonostante l'ostacolo della lingua, è uscita sempre vincitrice .
L'unica regola del viaggio, come dice qualcuno, è ..."non tornare come sei partito. Torna diverso" . E noi ci siamo riusciti, siamo tornati più ricchi, di ricordi, di emozioni , di esperienze, di nuove amicizie e di nuove idee per i prossimi viaggi, perché si... il viaggio è un virus incurabile, non termina mai......