Il cielo d’Irlanda è un oceano di nuvole e luce
Il cielo d’Irlanda è un tappeto che corre veloce
Il cielo d’Irlanda ha i tuoi occhi se guardi lassù
Ti annega di verde e ti copre di blu
(Fiorella Mannoia )
Eravamo preparati a 15 giorni di pioggia battente , visto tutti i racconti di amici che ci avevano preceduto nella scoperta dell’isola di smeraldo, ma la fortuna ha voluto che anche questo viaggio fosse baciato da buone giornate di sole, da quel tappeto di nuvole e luce che corre veloce.
Certo è che la bella Irlanda non ci risparmiava mai verso sera quei 10 minuti di pioggia canonici, ma dentro ad un pub , davanti ad una buona guiness e al tipico irish stew … non avevamo assolutamente niente da obiettare.
Il nostro viaggio inizia a fine luglio con l’attraversamento in moto dell’Italia e della Francia fino ad arrivare al porto d’imbarco di Cherbourg, in Normandia . Poi 17 ore di traghetto ed arrivo al porto irlandese di Rosslare, nel sud dell’isola.
Il nostro obiettivo era percorrere tutta la costa in senso orario e godere dei meravigliosi spettacoli della natura, senza tralasciare storia , cultura e contatto con le persone.
Proprio quest’ultimo aspetto ci ha particolarmente colpito. Ci avevano detto che il popolo irlandese è molto cortese , ma provarlo in prima persona è tutta un’altra cosa. Non facevamo neanche a tempo a guardarci attorno per capire la direzione giusta da prendere e subito arrivava qualcuno a chiederci se avevamo bisogno di aiuto. Nei locali la gentilezza dei camerieri era qualcosa di meraviglioso e poi quel signore incontrato nel paese di Listowel al quale chiediamo se può indicarci un posto dove poter pranzare, visto che i ristoranti nella piazza principale erano tutti chiusi. Lui ci guarda e dice “warm today ... riferendosi alla bella giornata ... follow me” accompagnandoci al più caratteristico pub del paese,…. E cosi via in molte altre situazioni . Davvero “LOVELY “ come ripetono loro in continuazione.
La nostra prima tappa è Cork, la seconda città più grande della Repubblica d’Irlanda per numero di abitanti dopo Dublino e la terza dell’intera isola dopo Belfast . Tagliata in due dal fiume Lee è una carina città portuale dove facciamo presto ad ambientarci . E già qui al 1° giorno impariamo la 1° lezione di vita irlandese. Siamo in albergo pronti ad uscire per la cena in un locale caratteristico consigliato dalla “lovely receptionist“. Fuori sta piovendo . Ci prepariamo con impermeabile ed ombrello e sulla porta d’uscita dell’hotel una signora ci guarda sorpresa e ci chiede “ Voi uscite adesso? “ . “Si, certo”, rispondiamo … e subito lei “ Ah no no , io aspetto 5 minuti “. Restiamo un po’ perplessi, usciamo, apriamo l’ombrello e dopo 200 metri smette di piovere. Ecco, tutto chiaro ! "Lesson number one registrata: aspetta che tanto presto passa “.
La mattina seguente ci dirigiamo verso la costa sud fino ad arrivare all‘OLD HEAD di Kinsale, un promontorio con vista mozzafiato , dove guarda caso hanno costruito un esclusivo campo da golf 4 stelle frequentato da professionisti del calibro di Tiger Woods . Niente male come inizio .
Proseguiamo nel nostro giro attraversando carini villaggi colorati come Skibbereen,.. e spiagge da windsurf spettacolari fino ad arrivare a MIZEN HEAD un altro scosceso promontorio che ospita una stazione meteorologica raggiungibile dai 99 caratteristici gradini immersi tra gli scogli sull’oceano . Lasciato Mizen head ci dirigiamo verso la penisola di beara dove troviamo angoli molto suggestivi, sentieri verde intenso da un lato e il blu dell’oceano dall’altro , paesi “ bomboniera” come Allihies con un ostello ed un pub coloratissimi dove ci fermiamo per una tappa caffè…. E che caffè! Bisognerebbe fermarsi ogni 5 minuti perché ogni angolo meriterebbe una sosta , ma la nostra tabella di marcia non aspetta.
In serata arriviamo a Killarney, punto strategico, secondo le varie guide , da cui partire alla scoperta del Ring of Kerry. Col senno di poi sarebbe stato meglio fermarsi un 30 km prima a Kenmare, paese molto più piccolo ma , a gusto personale, molto più suggestivo.
Lasciato Killarney cominciamo a seguire quel cartello blu con un’onda bianca stilizzata che ci indicherà per tutta l’Irlanda il percorso della WILD ATLANTIC WAY , un tracciato costiero di totali 2500 km senza interruzione nato da un progetto nel 2014 allo scopo di collegare il più possibile la via costiera dal nord al sud ; un totale di 3850 pannelli segnaletici con 159 discovery points . Nominata come la strada segnalata più lunga al mondo. Luoghi e scorci meravigliosi.
In serata arriviamo a LIMERICK dove non riusciamo neanche ad appoggiare il piede sull’asfalto e scendere dalla moto x entrare nella hall dell’albergo, che un cameriere esce di corsa per indicarci come arrivare al garage sotterraneo coperto dell’hotel e poi salire con calma alla reception . Gentilissimo.
L’hotel si trova in una posizione ideale, proprio di fronte al King Johns’ Castle , una bella fortezza voluta da Giovanni Senzaterra sulle rive del fiume Shannon. Numerose le bellissime chiese che la caratterizzano , inclusa la Cattedrale di San Giovanni con la guglia più alta di tutta l’ Irlanda.
Il mattino seguente l’obiettivo è raggiungere “The Cliffs of Moher “, le più celebri scogliere dell’isola a picco sul mare.
Partiamo con un grigio che non promette bene, ma non ci scoraggiamo e prima della meta decidiamo di visitare un altro paio di attrazioni. Arriviamo fino al capo Loop head con il suo caratteristico faro e poco distante troviamo lo spettacolare Bridge of Ross, un ponte naturale creato dall’erosione dell’acqua. Roccia nera in netto contrasto con il blu dell’oceano e il verde dei prati. Abbandonata la costa ci spingiamo verso l’interno fino al sito archeologico di Poulnabrone Dolmen, dove troviamo una tomba megalitica del periodo neolitico ( 3000 a.c. ). Al di là del valore storico è il contesto a rendere il sito spettacolare. Un tipico paesaggio lunare , con una piattaforma calcarea di vaste dimensioni percorsa da solchi scavati dall’acqua. Camminarci sopra è davvero suggestivo. La zona delle scogliere comincia ad avvicinarci ed arriva anche il sole. Cosa volere di più ? L’imponenza di queste falesie e il brivido del baratro è davvero emozionante . La macchina fotografica non smette di cogliere attimi e ricordi. Valeva sicuramente la pena fermarsi. Dopo l’emozione delle scogliere, ci dirigiamo verso il borgo di Doolin e poi via verso Galway , città universitaria considerata da molti la capitale culturale, dove pernotteremo 2 giorni. La scelta di 2 notti era nata per avere la possibilità di scegliere se passare una giornata nelle isole Aran di fronte a Galway, quindi traghetto e poi bici, o se continuare nella visita dell’interno. Alla fine lo spirito motociclista ci ha guidato ad esplorare l’interno e il mitico Connemara . Un paesaggio dai mille volti. Scenari diversi ad ogni curva, una natura alquanto selvaggia, monti, torbiere, paludi , prati, boschi e quel contrasto spettacolare del giallo-marrone della torba e del blu del cielo e dei fiordi .
Nel mezzo di tutto questo una visita alla bellissima Kylemore Abbey, un sontuoso palazzo in stile Tudor affacciato sul lago, che durante la prima guerra mondiale passò in proprietà alle monache benedettine fuggite dal Belgio che lo trasformarono in un rinomato collegio femminile.
Partiti da Galway di mattino prezzo scorriamo velocemente una strada provinciale fino ad arrivare a Sligo, breve sosta e poi visita al castello fortezza di Enniskillen diventato caserma militare e ora museo. Nel tardo pomeriggio arrivo a Bundoran sulla costa nord occidentale dove pernotteremo. Località frequentata da molti surfisti e capiamo subito perché. C’era un vento pazzesco , ma che panorama ! Siamo persino costretti ad accontentarci di una camera con vista sul mare davvero unica.
La mattina seguente, sempre di buon ora come prescritto dal nostro tour leader, ossia me stesso, ci dirigiamo a Slieve League, le scogliere più alte d’Europa . Essere arrivati verso le 9.00 ci ha permesso di essere partecipi di una magia , di un paesaggio da restare senza fiato e soprattutto privo dell’ombra del turista. Abbiamo potuto godere davvero di un momento unico. Ci siamo resi conto solo dopo, scendendo dal promontorio, che quella strada veniva chiusa ogni mattina dalle dieci in poi e potevamo avere accesso solo a piedi. Doppiamente fortunati.
La giornata è seguita poi con altri bellissimi panorami, una delle spiagge più belle del Nord-ovest, Bloody Foreland, Omey Island, spiaggia con i segnali stradali, che quando c’è bassa marea, si può attraversare anche in auto diventando di fatto una penisola (presente anche nel navigatore), Hord head, Malin head, spettacolare capo sull’oceano dove ci concediamo una buonissima torta al rabarbaro . E poi via verso Londonderry ad incontrare l’altro volto dell'Irlanda, quello British dell’Irlanda del Nord , e già si notano piccole differenze sia nell’ambiente sia nelle persone.
L’indomani ci aspetta una giornata entusiasmante. Partiamo subito con la visita del castello “Dunluce Castle” , scenografiche rovine affacciate su uno spuntone di roccia circondata dal mare . Un passaggio segreto porta alla spiaggia sottostante , probabile via di fuga del passato.
Poco distante dal castello ci dirigiamo verso il selciato del gigante, The Giant’s causeway, un luogo di fascino impressionante. Un insieme di blocchi di basalto dalla forma esagonale perfetta , risultato di un’intensa attività vulcanica . Le guide parlano di un reticolato di più di 40.000 colonne di basalto in riva all’oceano. Da non perdere !
Subito dopo Giant’s causeway , ci aspetta Carrick a rede, un ponte di corde sospeso che collega la costa ad un isolotto . In passato era usato dai pescatori per il trasporto di salmoni. Purtroppo riusciamo a vederlo solo da lontano. La quantità di persone che attende di vedere questo punto panoramico è talmente grande che i responsabili del luogo sono costretti a fissare orari ben precisi per raggiungere il ponte in sicurezza. Dovevamo aspettare 3 ore e decidiamo quindi di abbandonare l’impresa per dirigerci verso un altro luogo molto suggestivo: The Dark Edge , un viale di alberi di faggio del 18° secolo posti su entrambi i lati, dove i rami col tempo si sono abbracciati fra loro creano un passaggio emozionante . E’ meta di fotografi di tutto il mondo e anche noi non siamo da meno con i nostri scatti.
Nel pomeriggio arrivo a Belfast , capitale dell’Irlanda del Nord. Devo dire che non ci ha particolarmente colpito. Forse le aspettative che avevamo erano troppo alte o forse non siamo riusciti a cogliere la vera anima di questo paese che sicuramente ha vissuto nel dolore e nella rabbia per lungo tempo .
Lasciato Belfast ci dirigiamo a Dublino , rientrando quindi nella Repubblica D’Irlanda. Ancora una volta lo spirito e la gentilezza delle persone che incontriamo ci colpisce e ci rallegra. Passiamo qui un paio di giorni, il giusto tempo a nostro avviso per visitare la città . Puntiamo a vedere i punti più importanti e noti , come Temple Bar , il quartiere culturale della città ricco di innovazione ed arte , ritrovo di giovani e centro del divertimento irlandese, il trinity college, università antica e prestigiosa che racchiude antiche librerie e splendidi tesori come the Book of Kells, la cattedrale St. Patrick, The Christ Church, the Ha’ Penny Bridge, un scenografico e romantico ponte, e non poteva mancare the Guiness Storehouse, la mitica fabbrica della più famosa birra irlandese. Un complesso di 7 piani che racconta in maniera esemplare sia la storia dell’azienda, sia la produzione della birra dall’arrivo del malto e luppolo fino all’imbottigliamento e non potevano mancare i locali di degustazione di tutte le birre in produzione e il guiness shop . Un’idea geniale, un’azienda dentro all’azienda che frutterà sicuramente milioni di euro all’anno.
La fine del viaggio si avvicina. E’ ora di lasciare Dublino e dirigersi al porto di Rosslare .Nel tratto di rientro non mancano altre piacevoli sorprese, il castello di Rossborurgh e un altopiano fantastico dove incontreremo parecchi motociclisti irlandesi.
E’ stato un viaggio completamente fai da tè che ci ha dato grandi soddisfazioni e grandi emozioni. Altri meravigliosi ricordi che rimarranno con noi per lungo tempo.
E concludendo con le parole di Fiorella Mannoia…
“Dal Donegal alle isole Aran e da Dublino fino al Connemara
Dovunque tu stia viaggiando, con zingari o re,
il cielo d’Irlanda si muove con te,
il cielo d’Irlanda è dentro di te”
Il cielo d’Irlanda è un tappeto che corre veloce
Il cielo d’Irlanda ha i tuoi occhi se guardi lassù
Ti annega di verde e ti copre di blu
(Fiorella Mannoia )
Eravamo preparati a 15 giorni di pioggia battente , visto tutti i racconti di amici che ci avevano preceduto nella scoperta dell’isola di smeraldo, ma la fortuna ha voluto che anche questo viaggio fosse baciato da buone giornate di sole, da quel tappeto di nuvole e luce che corre veloce.
Certo è che la bella Irlanda non ci risparmiava mai verso sera quei 10 minuti di pioggia canonici, ma dentro ad un pub , davanti ad una buona guiness e al tipico irish stew … non avevamo assolutamente niente da obiettare.
Il nostro viaggio inizia a fine luglio con l’attraversamento in moto dell’Italia e della Francia fino ad arrivare al porto d’imbarco di Cherbourg, in Normandia . Poi 17 ore di traghetto ed arrivo al porto irlandese di Rosslare, nel sud dell’isola.
Il nostro obiettivo era percorrere tutta la costa in senso orario e godere dei meravigliosi spettacoli della natura, senza tralasciare storia , cultura e contatto con le persone.
Proprio quest’ultimo aspetto ci ha particolarmente colpito. Ci avevano detto che il popolo irlandese è molto cortese , ma provarlo in prima persona è tutta un’altra cosa. Non facevamo neanche a tempo a guardarci attorno per capire la direzione giusta da prendere e subito arrivava qualcuno a chiederci se avevamo bisogno di aiuto. Nei locali la gentilezza dei camerieri era qualcosa di meraviglioso e poi quel signore incontrato nel paese di Listowel al quale chiediamo se può indicarci un posto dove poter pranzare, visto che i ristoranti nella piazza principale erano tutti chiusi. Lui ci guarda e dice “warm today ... riferendosi alla bella giornata ... follow me” accompagnandoci al più caratteristico pub del paese,…. E cosi via in molte altre situazioni . Davvero “LOVELY “ come ripetono loro in continuazione.
La nostra prima tappa è Cork, la seconda città più grande della Repubblica d’Irlanda per numero di abitanti dopo Dublino e la terza dell’intera isola dopo Belfast . Tagliata in due dal fiume Lee è una carina città portuale dove facciamo presto ad ambientarci . E già qui al 1° giorno impariamo la 1° lezione di vita irlandese. Siamo in albergo pronti ad uscire per la cena in un locale caratteristico consigliato dalla “lovely receptionist“. Fuori sta piovendo . Ci prepariamo con impermeabile ed ombrello e sulla porta d’uscita dell’hotel una signora ci guarda sorpresa e ci chiede “ Voi uscite adesso? “ . “Si, certo”, rispondiamo … e subito lei “ Ah no no , io aspetto 5 minuti “. Restiamo un po’ perplessi, usciamo, apriamo l’ombrello e dopo 200 metri smette di piovere. Ecco, tutto chiaro ! "Lesson number one registrata: aspetta che tanto presto passa “.
La mattina seguente ci dirigiamo verso la costa sud fino ad arrivare all‘OLD HEAD di Kinsale, un promontorio con vista mozzafiato , dove guarda caso hanno costruito un esclusivo campo da golf 4 stelle frequentato da professionisti del calibro di Tiger Woods . Niente male come inizio .
Proseguiamo nel nostro giro attraversando carini villaggi colorati come Skibbereen,.. e spiagge da windsurf spettacolari fino ad arrivare a MIZEN HEAD un altro scosceso promontorio che ospita una stazione meteorologica raggiungibile dai 99 caratteristici gradini immersi tra gli scogli sull’oceano . Lasciato Mizen head ci dirigiamo verso la penisola di beara dove troviamo angoli molto suggestivi, sentieri verde intenso da un lato e il blu dell’oceano dall’altro , paesi “ bomboniera” come Allihies con un ostello ed un pub coloratissimi dove ci fermiamo per una tappa caffè…. E che caffè! Bisognerebbe fermarsi ogni 5 minuti perché ogni angolo meriterebbe una sosta , ma la nostra tabella di marcia non aspetta.
In serata arriviamo a Killarney, punto strategico, secondo le varie guide , da cui partire alla scoperta del Ring of Kerry. Col senno di poi sarebbe stato meglio fermarsi un 30 km prima a Kenmare, paese molto più piccolo ma , a gusto personale, molto più suggestivo.
Lasciato Killarney cominciamo a seguire quel cartello blu con un’onda bianca stilizzata che ci indicherà per tutta l’Irlanda il percorso della WILD ATLANTIC WAY , un tracciato costiero di totali 2500 km senza interruzione nato da un progetto nel 2014 allo scopo di collegare il più possibile la via costiera dal nord al sud ; un totale di 3850 pannelli segnaletici con 159 discovery points . Nominata come la strada segnalata più lunga al mondo. Luoghi e scorci meravigliosi.
In serata arriviamo a LIMERICK dove non riusciamo neanche ad appoggiare il piede sull’asfalto e scendere dalla moto x entrare nella hall dell’albergo, che un cameriere esce di corsa per indicarci come arrivare al garage sotterraneo coperto dell’hotel e poi salire con calma alla reception . Gentilissimo.
L’hotel si trova in una posizione ideale, proprio di fronte al King Johns’ Castle , una bella fortezza voluta da Giovanni Senzaterra sulle rive del fiume Shannon. Numerose le bellissime chiese che la caratterizzano , inclusa la Cattedrale di San Giovanni con la guglia più alta di tutta l’ Irlanda.
Il mattino seguente l’obiettivo è raggiungere “The Cliffs of Moher “, le più celebri scogliere dell’isola a picco sul mare.
Partiamo con un grigio che non promette bene, ma non ci scoraggiamo e prima della meta decidiamo di visitare un altro paio di attrazioni. Arriviamo fino al capo Loop head con il suo caratteristico faro e poco distante troviamo lo spettacolare Bridge of Ross, un ponte naturale creato dall’erosione dell’acqua. Roccia nera in netto contrasto con il blu dell’oceano e il verde dei prati. Abbandonata la costa ci spingiamo verso l’interno fino al sito archeologico di Poulnabrone Dolmen, dove troviamo una tomba megalitica del periodo neolitico ( 3000 a.c. ). Al di là del valore storico è il contesto a rendere il sito spettacolare. Un tipico paesaggio lunare , con una piattaforma calcarea di vaste dimensioni percorsa da solchi scavati dall’acqua. Camminarci sopra è davvero suggestivo. La zona delle scogliere comincia ad avvicinarci ed arriva anche il sole. Cosa volere di più ? L’imponenza di queste falesie e il brivido del baratro è davvero emozionante . La macchina fotografica non smette di cogliere attimi e ricordi. Valeva sicuramente la pena fermarsi. Dopo l’emozione delle scogliere, ci dirigiamo verso il borgo di Doolin e poi via verso Galway , città universitaria considerata da molti la capitale culturale, dove pernotteremo 2 giorni. La scelta di 2 notti era nata per avere la possibilità di scegliere se passare una giornata nelle isole Aran di fronte a Galway, quindi traghetto e poi bici, o se continuare nella visita dell’interno. Alla fine lo spirito motociclista ci ha guidato ad esplorare l’interno e il mitico Connemara . Un paesaggio dai mille volti. Scenari diversi ad ogni curva, una natura alquanto selvaggia, monti, torbiere, paludi , prati, boschi e quel contrasto spettacolare del giallo-marrone della torba e del blu del cielo e dei fiordi .
Nel mezzo di tutto questo una visita alla bellissima Kylemore Abbey, un sontuoso palazzo in stile Tudor affacciato sul lago, che durante la prima guerra mondiale passò in proprietà alle monache benedettine fuggite dal Belgio che lo trasformarono in un rinomato collegio femminile.
Partiti da Galway di mattino prezzo scorriamo velocemente una strada provinciale fino ad arrivare a Sligo, breve sosta e poi visita al castello fortezza di Enniskillen diventato caserma militare e ora museo. Nel tardo pomeriggio arrivo a Bundoran sulla costa nord occidentale dove pernotteremo. Località frequentata da molti surfisti e capiamo subito perché. C’era un vento pazzesco , ma che panorama ! Siamo persino costretti ad accontentarci di una camera con vista sul mare davvero unica.
La mattina seguente, sempre di buon ora come prescritto dal nostro tour leader, ossia me stesso, ci dirigiamo a Slieve League, le scogliere più alte d’Europa . Essere arrivati verso le 9.00 ci ha permesso di essere partecipi di una magia , di un paesaggio da restare senza fiato e soprattutto privo dell’ombra del turista. Abbiamo potuto godere davvero di un momento unico. Ci siamo resi conto solo dopo, scendendo dal promontorio, che quella strada veniva chiusa ogni mattina dalle dieci in poi e potevamo avere accesso solo a piedi. Doppiamente fortunati.
La giornata è seguita poi con altri bellissimi panorami, una delle spiagge più belle del Nord-ovest, Bloody Foreland, Omey Island, spiaggia con i segnali stradali, che quando c’è bassa marea, si può attraversare anche in auto diventando di fatto una penisola (presente anche nel navigatore), Hord head, Malin head, spettacolare capo sull’oceano dove ci concediamo una buonissima torta al rabarbaro . E poi via verso Londonderry ad incontrare l’altro volto dell'Irlanda, quello British dell’Irlanda del Nord , e già si notano piccole differenze sia nell’ambiente sia nelle persone.
L’indomani ci aspetta una giornata entusiasmante. Partiamo subito con la visita del castello “Dunluce Castle” , scenografiche rovine affacciate su uno spuntone di roccia circondata dal mare . Un passaggio segreto porta alla spiaggia sottostante , probabile via di fuga del passato.
Poco distante dal castello ci dirigiamo verso il selciato del gigante, The Giant’s causeway, un luogo di fascino impressionante. Un insieme di blocchi di basalto dalla forma esagonale perfetta , risultato di un’intensa attività vulcanica . Le guide parlano di un reticolato di più di 40.000 colonne di basalto in riva all’oceano. Da non perdere !
Subito dopo Giant’s causeway , ci aspetta Carrick a rede, un ponte di corde sospeso che collega la costa ad un isolotto . In passato era usato dai pescatori per il trasporto di salmoni. Purtroppo riusciamo a vederlo solo da lontano. La quantità di persone che attende di vedere questo punto panoramico è talmente grande che i responsabili del luogo sono costretti a fissare orari ben precisi per raggiungere il ponte in sicurezza. Dovevamo aspettare 3 ore e decidiamo quindi di abbandonare l’impresa per dirigerci verso un altro luogo molto suggestivo: The Dark Edge , un viale di alberi di faggio del 18° secolo posti su entrambi i lati, dove i rami col tempo si sono abbracciati fra loro creano un passaggio emozionante . E’ meta di fotografi di tutto il mondo e anche noi non siamo da meno con i nostri scatti.
Nel pomeriggio arrivo a Belfast , capitale dell’Irlanda del Nord. Devo dire che non ci ha particolarmente colpito. Forse le aspettative che avevamo erano troppo alte o forse non siamo riusciti a cogliere la vera anima di questo paese che sicuramente ha vissuto nel dolore e nella rabbia per lungo tempo .
Lasciato Belfast ci dirigiamo a Dublino , rientrando quindi nella Repubblica D’Irlanda. Ancora una volta lo spirito e la gentilezza delle persone che incontriamo ci colpisce e ci rallegra. Passiamo qui un paio di giorni, il giusto tempo a nostro avviso per visitare la città . Puntiamo a vedere i punti più importanti e noti , come Temple Bar , il quartiere culturale della città ricco di innovazione ed arte , ritrovo di giovani e centro del divertimento irlandese, il trinity college, università antica e prestigiosa che racchiude antiche librerie e splendidi tesori come the Book of Kells, la cattedrale St. Patrick, The Christ Church, the Ha’ Penny Bridge, un scenografico e romantico ponte, e non poteva mancare the Guiness Storehouse, la mitica fabbrica della più famosa birra irlandese. Un complesso di 7 piani che racconta in maniera esemplare sia la storia dell’azienda, sia la produzione della birra dall’arrivo del malto e luppolo fino all’imbottigliamento e non potevano mancare i locali di degustazione di tutte le birre in produzione e il guiness shop . Un’idea geniale, un’azienda dentro all’azienda che frutterà sicuramente milioni di euro all’anno.
La fine del viaggio si avvicina. E’ ora di lasciare Dublino e dirigersi al porto di Rosslare .Nel tratto di rientro non mancano altre piacevoli sorprese, il castello di Rossborurgh e un altopiano fantastico dove incontreremo parecchi motociclisti irlandesi.
E’ stato un viaggio completamente fai da tè che ci ha dato grandi soddisfazioni e grandi emozioni. Altri meravigliosi ricordi che rimarranno con noi per lungo tempo.
E concludendo con le parole di Fiorella Mannoia…
“Dal Donegal alle isole Aran e da Dublino fino al Connemara
Dovunque tu stia viaggiando, con zingari o re,
il cielo d’Irlanda si muove con te,
il cielo d’Irlanda è dentro di te”